Guardare a Gesù – #Apostolo Beniamino Cascio
AVVISI:
SUMMER CAMP 19-24 AGOSTO Hotel La Torre (Matigge di Trevi – PG)
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Questa domenica, vogliamo cominciare testimoniando il modo in cui siamo stati scombussolati, cambiati, dalle parole ricevute dal Profeta.
Nel tempo, io ho acquisito la consapevolezza che dobbiamo fare il massimo per essere presenti ad ogni appuntamento. Dobbiamo cercare di essere sempre pronti, perché Gesù ci aspetta sempre. Quello che desidero condividere è che il Signore ci ha voluto parlare di questo tempo nuovo, tempo di transizione, in cui dobbiamo avere sempre lo sguardo fisso su Gesù, cioè avere lo sguardo “concentrato” su qualcosa di specifico e cioè sul proposito di Dio per la nostra vita. Spesso molte cose ci distraggono, ma dobbiamo tenere lo sguardo concentrato su di Lui.
Abbiamo vissuto delle sessioni in cui quest’uomo si è reso come un canale, semplice, del parlare di Dio, parlando in modo specifico del Past. Giovanni, di Daniele, di Marta e di Noemi. Sono state parole specifiche per loro e questo è stato perché comprendessimo che si tratta di un tempo nuovo, un tempo di transizione e quanto a me e mio marito, ha detto espressamente che saremmo entrati nel nostro quarantunesimo anno (compiamo quest’anno il quarantesimo anno di matrimonio) parlandoci delle grandi benedizioni che nel Cielo ci sono, ma che spesso lasciamo lì. Dobbiamo salire sulla nuvola, ma anche restarci, smettendo di fare questo salire e scendere… Quello che abbiamo ricevuto desideriamo trasmetterlo a questa chiesa. (Past. Maria).
Io sono sconvolta, non mi sono ripresa e sinceramente non solo non mi voglio riprendere… Quando ci è arrivato il messaggio con il video in cui siamo stati “convocati” a Palermo, abbiamo atteso giusto un poco, ma poi alle 22.30 siamo partiti… Dodici ore che non abbiamo sentito.
Avevo chiesto a Dio di parlare a Maicon e Dio lo ha fatto. Quello che voglio dire è questo: c’è un proposito e deve essere “protetto”. Deve essere protetto dagli affanni, dalle distrazioni, ma io ti chiedo di proteggere questo proposito e di non permettere neppure a te stesso di limitare Dio nella tua vita! Dio ha un proposito e Dio sta aspettando noi! Quando il profeta ha nominato la nostra città di Prato, ho realizzato che c’è un grande proposito per questa città ed io so che questa chiesa vedrà il risveglio! (Anz. Noemi).
Quando sono arrivato, ho toccato con mano la gloria di Dio. È entrato in me un grande timore di Dio, vendendo gli occhi di Dio sulla Sua chiesa. Quando mi sono sentito chiamare per nome e quando mi ha detto cose che io ho vissuto, ho realizzato che Dio ci conosce personalmente. Per questo vi incoraggio a non mancare mai agli appuntamenti divini. Noi avremmo dovuto essere lì, ma eravamo qui e quando siamo arrivati abbiamo compreso quanto è importante essere sincronizzati col tempo che Dio ha preparato per noi, per non rallentare la chiamata che Lui ha per noi. (Anz. Maicon).
Io devo dire anzitutto che amo mia moglie, perché sé certe volte faccio quello che faccio è perché c’è lei è mi sostiene, pur perdendosi spesso tante cose.
Il profeta che era presente al fullimmerison non è un uomo molto conosciuto. Quello che mi ha colpito è che lui ha dichiarato espressamente la propria sottomissione al pastore della sua chiesa.
Voglio dire che quello che abbiamo fatto, non è pazzia, ma fede e se sempre dichiariamo che la fede è “ora”, bisogna andare “ora”, non rimandare… Dio ha visto sulla fede che abbiamo avuto e si è mosso su quella. Il lunedì mattina, a Partinico, mi ha colpito il fatto che Dio abbia dato una parola per ciascuno di noi: questo per dire della Sua fedeltà.
Dobbiamo avere fede, mostrare fede e muoverci per fede! Non importa quale sia la tua situazione perché Dio può sconvolgerla e cambiarla proprio mediante la tua fede! (Anz. Daniele).
Ho potuto riconoscere in quest’uomo un Profeta che ha portato una Parola profetica che per profondità ha scombussolato anche certe tradizioni culturali a proposito della Bibbia. Faccio solo l’esempio del rapimento di Elia che, come sappiamo, è stato rapito con un carro di fuoco, ma non è proprio così perché Elia è stato preso dal turbine e che il carro di fuoco era quello di Israele che ha separato Elia da Eliseo. Quando sono andato a rileggere, in effetti, ho potuto riscontrare che le cose stavano come ha insegnato lui: il carro non è il carro di Dio, ma il carro di Israele, con le insegne e i colori di Israele, mentre Elia va via con il turbine….
Quello che è più importante per me è che mi sono sentito investito come apostolo e ministro di questa chiesa e quello che ho ricevuto io dal Signore per bocca del profeta è per questa chiesa e per il centro nord Italia. In Amos 3:7 la Scrittura ci fa sapere che tutto ciò che deve accadere è già scritto. Ma chi conosce i tempi di ciò che deve accadere se non Dio? Lui, però, fa venire fuori quel tempo e la realtà di quel tempo, attraverso il profeta che parla la voce di Dio verso il popolo. Quando Dio manda il profeta, possiamo fare due: ascoltarlo per ubbidire alla voce di Dio oppure non ascoltarlo facendo leva sulla logica, sulla razionalità e sulla filosofia. Ma Dio quando manda il profeta, non lo fa per darci una conoscenza generica (che abbiamo già attraverso la Sua Parola), ma per darci una conoscenza specifica sul tempo che stiamo vivendo. Ecco che è importante, ricevendo il profeta, ricevere l’unzione profetica e io sono tornato con una rinnovata consapevolezza dell’importanza di rilasciare sulla chiesa parole profetiche che sono sempre, sempre, sempre per edificare.
Attraverso questo profeta, abbiamo ricevuto una Parola che vogliamo ascoltare ed ubbidire e nel mese di agosto, il Signore ci parlerà in modo straordinario ed avverranno cose straordinarie.
Cose che occhio non ha mai visto, che orecchio non ha mai udito (I Corinzi 2:9), queste saranno le cose che vedranno coloro che amano Dio, cioè coloro che Gli riconoscono l’assoluta priorità ogni giorno!
La Parola che abbiamo ricevuto è quella che dobbiamo mettere in pratica in questo tempo.
Quante volte abbiamo sentito predicare sul versetto di I Corinzi 2:9? Ma Dio ci ha permesso di sperimentare le cose che non avevamo mai visto e che non avevamo mai udito… Cose che avvenivano al tempo della prima chiesa, in Atti, quando nella chiesa avvenivano cose eclatanti che attiravano le folle non solo nelle chiese, ma nelle piazze, tra le strade… Era un tempo straordinario in cui perfino l’ombra di Pietro portava la guarigione e per noi questo è stato un tempo in cui Dio ci ha dimostrato che cercandoLo, trovandoLo e parlandoGli, Dio si fa trovare, scombussolando totalmente la tua vita.
Quando il profeta, il sabato, ha parlato su me e mia moglie, ha parlato molto a lungo su di noi con parole molto specifiche (ottimamente pronunciate…) affinché avessimo certezza che era Dio a parlarci, ci ha parlato di questa chiesa, di questo territorio, come di una assegnazione divina e desidero dirlo perché la chiesa sappia che questa è l’opera di Dio per il centro nord! Ecco perché posso dire che attraverso di noi Dio farà prodezze!
Tutte le occupazioni quotidiane sono lì ad aspettarci per decidere al posto nostro, ma se ci fermiamo a chiedere a Dio cosa vuole che facciamo, scopriamo che ci sono cose straordinarie che dobbiamo compiere.
Attraverso quello che ci è stato detto, ho compreso quali scelte dobbiamo portare avanti per la nostra chiesa perché qualcosa di nuovo sta per avvenire e prima di proseguire devo ubbidire allo Spirito Santo che mi sta dicendo di chiamare le persone che lavorano in ospedale perché devo dire loro che stanno lì per portare la presenza di Dio: c’è uno scopo nel vostro lavoro che non è come quello degli altri vostri colleghi. Per voi, non è solo lavoro: siate lì per portare la presenza di Dio! Siate franchi nell’annunciare il Vangelo quando si presentano delle occasioni in cui vi viene chiesto conto della vostra fede! Io vi benedico perché portiate la presenza di Dio nei posti in cui lavorano, perché portino la Tua presenza e la Tua speranza!
Come possiamo rimanere in questa atmosfera di fede, di unzione e rivelazione che abbiamo ricevuto? Sto parlando di una ubbidienza che riguarda questo tempo, non dopo. Non rimandare la tua ubbidienza!
Due “dritte”: la prima è guardare a Gesù, autore o capo e compitore della nostra fede. La fede di Dio viene dall’avere creduto in Gesù ed è la fede di Dio che manifesta il soprannaturale. Tutti hanno una fede, ma quello che stabilisce che tipo di fede sia, è il luogo in cui essa è depositata. Gesù ha insegnato con la parabola delle mine (Luca 19:11-27) e c’è stato chi l’ha moltiplicata e chi l’ha semplicemente nascosta in un fazzoletto, tenendola solo per sé. La mina è la fede e non va messa nel fazzoletto. La fede va custodita perché è preziosissima e santissima (v. Giuda:20) e con essa vedremo la gloria di Dio e le cose grandi che Lui ha preparato!
Con l’opera di redenzione sulla croce, Cristo Gesù ha creato questa fede e ne è capo e modello: perciò se desideriamo camminare per fede, dobbiamo guardare a Lui.
In Genesi 17, dal verso 1, leggiamo di Abramo a cui Dio chiede di camminare alla Sua presenza. Dio, quando incontra Abramo, incontra un uomo di novantanove anni, che si era accontentato del compromesso che Ismaele rappresentava, ma Dio non poteva mai essere soddisfatto quando ci accontentiamo di qualcosa di diverso da quello che Lui ha per noi. Non lo è mai davanti ai nostri compromessi!
Ecco perché dobbiamo cercar l’autore è il compitore della nostra fede. Nel passo di Genesi, è Dio che cerca e parla ad Abramo e gli rivolge una esortazione a camminare alla Sua presenza, a camminare “faccia a faccia” con Lui.
È questo che leggiamo in Ebrei 12:1-2: correre la gara che ci è posta davanti tenendo gli occhi sull’autore e compitore della nostra fede!