Fortezza Mentale – Pastore Giovanni Di Sano
PDG PRATO WORSHIP SERVICE – 21 giugno 2020
Predica Past. Giovanni Di Sano
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“FORTEZZA MENTALE”
Questa mattina, prima di cominciare, voglio che continuiamo ad adorare Dio ancora per un po’: fino a togliere i tuoi ragionamenti, i tuoi pensieri per accorgerti della Sua presenza. Perché quando ti accorgi della Sua presenza, non c’è altro.
Mentre adoravamo, lo Spirito Santo mi ha fatto vedere una cosa in modo molto chiaro: la differenza tra coloro che credono e vivono nella frustrazione e coloro che credono e vivono nella vittoria. In Giosuè 9:14 leggiamo «Allora la gente d’Israele prese delle loro provviste, e non consultò il Signore.» Ad una prima lettura potremmo pensare che la cosa negativa, l’errore, possa essere stato il prendere le provviste, ma non è così. L’errore è il fatto di non essersi assicurati di aver ascoltato, prima, la bocca di Dio. Alcune volte mettiamo i nostri pensieri sulla bocca di Dio e questo porta frustrazione. La vittoria non sta nel conoscere, ma nel consultare Dio e nel fare in modo che la mia bocca parli con la Sua bocca. Ed ecco che il punto più alto dell’adorazione non è il parlare, ma l’ascoltare ciò che proviene dalla bocca di Dio. Forse quello che ascolteremo potrebbe non piacerci, perché quando Dio ti parla, parla anzitutto di te, non di altri. Ecco perché desidero che riprendiamo l’adorazione lasciando che lo Spirito Santo possa usare la nostra bocca in questo momento. Scegli la posizione più comoda o adatta, ma non permetterti di ignorare la Sua presenza, non permetterti di ignorare il fatto che la Sua bocca è qui per parlarci. Dio non è “uno dei” consiglieri, ma è l’Eterno: colui che dovremmo consultare prima di prendere qualunque decisione. Consulta Dio, consulta la Sua bocca! Se hai difficoltà a farlo devi chiedere allo Spirito di Dio di “annunciarti” la bocca del Padre. Consulta Dio perché Lui ti darà una soluzione, non una semplice sensazione! Dichiariamoci figlie e figli maturi di Dio, capaci di farsi condurre dallo Spirito!
Dopo la testimonianza di Andrea e Valentina ho qualche difficoltà a predicare perché vedete, il lavoro del fare discepoli è spesso difficile, ma quando vedo manifestazioni del lavoro di Dio nella vita delle persone così come li abbiamo visti dalle parole di Andrea e Valentina sono profondamente colpito.
Sapete, siamo in una guerra e voglio partire da un versetto che mi ha fatto pensare al messaggio di questa mattina e che siate disposti o no a combattere, voglio portarvi sul campo di battaglia.
In Efesini 4:23 ritroviamo l’esportazione ad essere rinnovati nello spirito della nostra mente. Spogliati dell’uomo vecchio, siamo chiamati, giorno dopo giorno, in forza del nostro personale accordo con Dio, ad essere trasformati. Se non ci accordiamo con Dio, quello che accade è che tutta la potenza di Dio rimane inattiva nella nostra vita. Dobbiamo dare continuamente a Dio il permesso di fare quello che vuole nella nostra vita. Dobbiamo quotidianamente dichiarare a Dio “sia fatta la Tua volontà” e se facciamo questo inevitabilmente determiniamo una guerra tra la volontà di Dio e quella del nostro vecchio io che non vuole morire.
Questa mattina voglio smontare cose che diamo per assodate, ma che bloccano la nostra crescita. Cose che non confrontiamo con la Scrittura e che ci bloccano.
La prima convinzione da distruggere è che Dio sia venuto per renderci la vita facile: non è venuto per questo, ma per darci vittoria. Una vittoria che richiede che scendiamo nel campo di battaglia. Il nemico non si è ritirato dal campo di battaglia, anche se è sconfitto, Dio gli consente ancora di attaccarti perché sa che sei più che vincitore. C’è una battaglia, ma devi comprendere dove si sta svolgendo quella battaglia.
In Galati 5:16-17 Paolo di ricorda che spirito e carne hanno desideri contrari e non possono andare d’accordo. Sono cose opposte tra di loro! Posso forse sperare di agire secondo la carne ed ottenere cose spirituali? No! Allora perché alcune volte mescoliamo le due cose e speriamo di ottenere risultati spirituali! Non posso andare contro quello che è carnale con un’arma che è carnale!
In II Timoteo 4:7 Paolo parla di combattere il “buon combattimento”. Tutti noi, quotidianamente, “combattiamo” con qualcosa, ma è il combattimento corretto che ci porterà alla vittoria? Se combatti contro le persone non stai combattendo in modo corretto! Devi scegliere il campo di battaglia perché quando combattiamo attraverso il ragionamento, stiamo sbagliando territorio! Io posso essere armato fino ai denti, ma se combatto nel territorio sbagliato, non c’è alcuna vittoria che Dio ha prodotto per me lì!
Paolo parla di “buon” combattiamo e quando la Bibbia usa questo aggettivo significa che qualcosa è secondo Dio.
C’è un conflitto ed esso si svolge nella nostra mente. Solo ed esclusivamente nella nostra mente: non con le persone, non con il luogo in cui ti trovi, ma nella tua mente. Questo dice la Scrittura.
Tutti abbiamo una mente e se così è siamo tutti “eletti” per la battaglia di cui parla la Bibbia!
Dio non ha proibito al nostro nemico di farci battaglia nella nostra mente e perché non lo ha fatto? Perché per la battaglia, Dio ci ha dato armi potenti da distruggere il nemico nel campo di battaglia corretto.
Quando avviene questa battaglia? Ogni giorno! In altre parole: sei in guerra da quando hai ricevuto Gesù e per sempre, ma la buona notizia è che io e te siamo più che vincitori in questa battaglia!
Ci sono anche io, ogni giorno, in questa battaglia e ci sono giorni in cui perdo ed altri in cui vinco, perché sto imparando ad usare le armi!
Cominciamo a leggere II Corinzi 10:3-6 NR: «In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo secondo la carne;
Paolo ci sta dicendo che la nostra naturale tendenza sarà sempre quella di guerreggiare secondo la carne e per questo ci ricorda che per vincere dobbiamo combattere nel campo in cui Dio ha stabilito la nostra vittoria! Nel campo della carne Dio non ha stabilito la nostra perfezione, non siamo ancora stati glorificati nel corpo, ma proprio per questo dobbiamo guerreggiare nel campo in cui siamo vincitori! […]
Paolo ci spiega anche il perché proseguendo:
“infatti le armi della nostra guerra non sono carnali […]
Finché non ci rendiamo conto di questo, finché non ci rendiamo conto che le armi che abbiamo sono spirituali, combatteremo a vuoto! Abbiamo, però, armi che vanno all’origine del problema è che per questo sono molto più potenti:
“…ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo sottomesso ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo;
Il mio compito è rendere sottomesso ogni pensiero: non devo argomentare, non devo convincere il pensiero a non condizionarmi, devo sottometterlo!
Rendere sottomesso un pensiero richiede agire in maniera coercitiva applicando una forza ed una potenza! Attenzione, non i pensieri degli altri, ma i tuoi! Non è automatico avere i pensieri di Cristo: ce li hai se sottometti i tuoi pensieri! Perché i tuoi pensieri potrebbero andare contro Dio!
Al verso 6, Paolo dichiara: “e siamo pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà completa.”.
Voglio leggere questo passo da un altra versione (LPV):
«Certo, anch’io sono un essere umano qualsiasi, ma non mi lascio guidare da interessi umani, né adotto metodi umani per vincere le mie battaglie.
4 Per abbattere le fortezze del diavolo non mi servo delle armi degli uomini ma delle potenti armi di Dio».
Una persona ti ferisce, ti offende e tu tiri fuori le armi carnali della vendetta, ma qual è l’arma potente in Dio? Il perdono! Attacco carnale? Risposta potente nello spirito!
Sono in una crisi finanziaria? La risposta nello spirito è la semina! Ho una malattia nel mio corpo? Vado all’origine spirituale e la combatto nel campo in cui essa ha origine e in cui posso avere una vittoria definitiva!
Perché, se lo sappiamo, continuiamo a combattere nel campo della carne e non usiamo le armi spirituali? Gesù ci ha detto di benedire quelli che ci perseguitano e dicono male di noi! Che genere di risultato ci aspettiamo se continuiamo ad agire carnalmente?
Sapete, i pensieri hanno una sequenza ciclica è spesso l’uno ne porta un’altro ed infine si arriva ad una qualche azione. Ci sono dei pensieri che hanno un’origine e che spesso ci portano da un punto ad un’altro e che conducono a qualcosa che è negativo: se così è, perché mai continuiamo a cercare di agire sull’ultimo passaggio e non su quella che è l’origine?
Il nostro combattimento non è contro carne e sangue e dobbiamo combattere ogni pensiero fino a renderlo perfettamente ubbidiente alla volontà di Dio!
Alcuni pensieri ricorrono ciclicamente.
Ci sono pensieri che, finché rimangono non dichiarati, sono ancora “controllabili”, ma quando cominci a dichiarare, si attiva la tua immaginazione ed essa conduce all’azione. Lo dice la Bibbia, è così!
Non dobbiamo andare ai pensieri, ma all’origine: quello che serve è distruggere le fortezze da cui il nemico agisce nella nostra mente.
L’avversario non ha potere di costruire fortezze nella tua mente se tu non gli apri la porta. Esse sono luoghi da cui il nemico opera ed è per questo che esse vanno abbattute. Le fortezze sono bugie di satana nascoste nel modo di ragionare. Il nemico dice qualcosa, io ci credo e su questo il nemico comincia a costruire qualcosa nella mia vita.
Non vado più in chiesa: cosa ti ha suggerito satana per arrivare a questa decisione? Pensieri come “in questa chiesa non c’è amore…”?
Attenzione, non possiamo usare armi carnali, non ti verrà naturale farlo e forse per un tempo dovrai passare le giornate a riprendere te stesso e i tuoi pensieri! Quando inizia un ciclo di pensieri e un pensiero bussa alla tua porta, chiedigli da dove viene? Se ti risponde “vengo da quell’offesa che hai ricevuto e ti voglio proporre una strategia…” mandalo via!
Un’altra versione (MSG) del passo che abbiamo letto ancora dice:
«Il mondo non ha principi. È cane-mangia-cane là fuori! Il mondo non combatte in modo equo. Ma non viviamo né combattiamo le nostre battaglie in quel modo: mai e poi mai. Gli strumenti del nostro mestiere non sono per il marketing o la manipolazione, ma sono per demolire l’intera cultura massicciamente corrotta. Usiamo i nostri potenti strumenti di Dio per abbattere filosofie deformate, abbattere barriere erette contro la verità di Dio, adattando ogni pensiero, emozione e impulso contrario alla verità, dentro la struttura della vita modellata da Cristo. I nostri strumenti sono pronti per liberare il terreno da ogni ostruzione ed edificare vite di obbedienza fino alla maturità.».
Io desidero che questa mattina e da questa mattina io e te entriamo davvero in guerra. Forse hai detto “da tanto tempo spero e combatto, ma non c’è verso…” ma questa è una fortezza e io e te abbiamo armi potenti in Dio per distruggere le fortezze! Le tue armi sono spirituali e devi dirigerle verso le fortezze!
Paolo parla di una ubbidienza perfetta: perfettamente corrispondente alla volontà di Dio, non corrispondente in modo parziale.
Ci sono fortezze mentali che dobbiamo assolutamente distruggere e ci sono proprio perché la nostra ubbidienza è stata parziale ed abbiamo lasciato a satana il diritto di restare e scagliare pensieri non sottomessi alla volontà di Dio!
Quando permettiamo a Dio di rinnovare l’origine dei nostri pensieri, dopo che abbiamo sbattuto molte volte la porta in faccia ai pensieri che non provengono da Dio, cominceremo ad essere più forti, ma sempre consapevoli che ci sarà sempre un pensiero che verrà a bussare e a cui dovremo continuare a sbattere la porta in faccia!
L’avversario attacca quando ci vede deboli e il mio consiglio è proprio di non farci trovare deboli. Gesù stesso è stato attaccato con qualche pensiero che intendeva suggerire qualcosa di apparentemente lecito (sfamarsi quando aveva fame), ma sarebbe stato un agire privo del consulto con la bocca di Dio. Gesù sbatte la porta in faccia a quel pensiero non entrando nel territorio di satana e dichiarando di preferire accordarsi con la volontà del Padre!