Marànatha: Vieni Signore Gesù- Pastore Giovanni Di Sano
PDG PRATO WORHIP SERVICE 13 SETTEMBRE 2020
PAST. GIOVANNI DI SANO
Il Salmo 139, dal verso 17 ci parla di quanto preziosi e numerosi siano per ciascuno di noi i pensieri di Dio. Ci sono pensi e che Dio ha per te. Ci sono pensieri da pensare, che producono futuro e speranza, quelli di Dio. Ma ci sono pensieri da abbandonare, che attaccano le menti dei figli di Dio e stamattina desidero legarli e ricordare a ciascuno di noi che lodiamo e adoriamo Dio perché è Lui ad avere per noi pensieri di pace per darci un futuro e una speranza e il verso 18 del Salmo 139, dichiarando “quando mi sveglio sono ancora con te.” ci ricorda che il Dio che lodiamo è sempre con noi e non ci abbandona mai! (Past. Marta).
Settembre è un mese di nuovi inizi, spesso considerato l’inizio di un nuovo anno lavorativo dopo le ferie estive. Il passaggio di stagione, dall’estate all’autunno, è rimarcato anche biblicamente. Il passaggio di stagione ci fa apprezzare quello che viviamo e che vivremo.
In aramaico, il saluto tipico era “Il Signore sta tornando” ed era un saluto che in qualche modo serviva a ricordare quotidianamente che lo sguardo di ciascuno di noi andrebbe tenuto sempre verso il Cielo: perché è da lì che verrà Gesù. Avverrà – dice la Scrittura – come ai giorni di Noe, in cui tutti attendevano alla propria routine quotidiana… Ecco perché è importante ricordarsi che, qualunque cosa stiamo vivendo, Gesù sta per tornare. Ed è un ritorno che spesso proiettiamo nel futuro, ma nessuno sa davvero il giorno e questo di solito provoca due conseguenze: 1) indurci ad essere sempre pronti e preparati; 2) rimandare, convinti che non sia questo il tempo.
Dio però dichiara sempre prima quello che sta per fare. È vero che Gesù stesso ha dichiarato che nessuno conosce il giorno, ma è pur vero che ci sono dei segni che ci permettono di comprendere la stagione che siamo vivendo.
Se prendiamo Matteo 24, dal verso 1, troviamo Gesù fuori dal tempio con i Suoi discepoli. Passeggiavano e i discepoli gli facevano ammirare la grandezza di quegli edifici. Loro guardavano quel presente, quella grandezza, ma… “Ora, mentre Gesù usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si accostarono per fargli osservare gli edifici del tempio. 2 Ma Gesù disse loro: «Non vedete voi tutte queste cose? In verità vi dico che non resterà qui pietra su pietra che non sarà diroccata».
Mentre i discepoli guardavano quella stabilità, quel presente, Gesù fa vedere loro la caducità di tutto quello che stavano ammirando e porta la loro attenzione su eventi futuri che sarebbero effettivamente accaduti dopo circa quarant’anni (circa il 70 d.C.). Gesù porta la loro attenzione sul “futuro delle cose”. I discepoli erano rimasti un po’ scioccati da quella risposta. Continuiamo a leggere dal verso 3: “Poi, mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?».”.
I discepoli erano interessati a conoscere esattamente il “quando” di quelle cose. Spesso siamo interessati al “quando” per poter rimandare fino all’ultimo i nostri preparativi, ma io so che la Chiesa non sta dormendo, so che la chiesa si sta preparando!
Ecco il perché di quel saluto che ci ricorda vicendevolmente che Gesù sta tornando. Sta tornando per una sposa innamorata, che illumina il mondo ed è sale della terra.
La parola “venuta” indica in greco “presenza “: una presenza che coinvolge tutti i sensi fisici.
Dio si muove secondo il Suo calendario, scandito dalle Sue feste e sappiamo che i tempi di tutte le feste primaverili sono stati già adempiuti e noi, che viviamo nel tempo dello Spirito Santo, stiamo vivendo nel tempo della festa estiva di Pentecoste.
Una cosa è sicura: il ritorno di Gesù avverrà nel tempo della prima festa autunnale. Non stiamo affermando che Gesù tornerà per certo la prossima settimana, ma dobbiamo comprendere ico che Gesù sta per fare.
Quando diciamo che la chiesa è luce, diciamo che è la chiesa che deve illuminare il mondo.
Leggiamo in Tito 2:11: “Infatti la grazia salvifica di Dio è apparsa a tutti gli uomini, 12 e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nella presente età saggiamente, giustamente e piamente,”.
La grazia “apparsa” indica qualcosa che è stata già fatta, già disponibile per ciascuno di noi. Spesso però ci concentriamo su quello che Gesù ha fatto per noi, trascurando ciò che Gesù “ci insegna” ogni giorno, in ogni situazione.
Il passo parla di vivere saggiamente: cosa vuol dire essere saggi? Ricordate la parabola delle vergini che aspettavano lo sposo? Tutte avevano conoscenza, ma non tutte erano sagge e mettevano in pratica ciò che pur conoscevano. La saggezza è mettere in pratica ciò che conosci e vivere secondo ciò che conosciamo e quanto grande è, spessissimo, il divario tra ciò che conosciamo e ciò che pratichiamo! Ma so che è un divario che si assottiglierà!
Saggezza, giustizia e attesa di una beata speranza. Non speranza come la intende il mondo, ma qualcosa che certamente avverrà nel futuro! Una speranza che porta una incontenibile gioia nel cuore: Tito 2:13 “aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo”.
Stiamo vivendo “aspettando”, viviamo con una beata speranza, sapendo che Gesù sta per tornare.
Ci saranno due momenti distinti che accadranno al ritorno di Gesù. Ci sarà il rapimento della Chiesa e ci sarà l’instaurazione del Regno millenniale. Preciso subito che si tratta di questioni “escatologiche” che riguardando il tempo futuro, possono essere oggetto di insegnamenti in tutto o in parte differenti, non essendo parte della dottrina del fondamento.
Il rapimento avviene “per la chiesa”.
La seconda venuta di Gesù avviene “con la chiesa”.
Al rapimento della chiesa incontreremo Gesù nell’aria e Lo raggiungeremo verso il Cielo: 1 Corinzi 15:51 “Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 52 in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati,”.
Questo primo evento vedrà la chiesa andare verso il Cielo.
Poi, Cristo tornerà, con la Chiesa, sulla Terra.
Apocalisse 19:14 “E gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano su cavalli bianchi, vestiti di lino finissimo, bianco e puro. 15 Dalla sua bocca usciva una spada acuta per colpire con essa le nazioni; egli governerà con uno scettro di ferro ed egli stesso pigerà il tino del vino della furente ira di Dio onnipotente. 16 E sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome: IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI.”.
Il rapimento avverrà prima del tempo della “tribolazione” (altri insegnano in modo differente, ma non ci interessa contendere su questo). Noi insegnami che la chiesa sarà rapita “prima” e lo insegnano sulla base dei due versetti che seguono.
1 Tessalonicesi 5:9 “Poiché Dio non ci ha destinati all’ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo,”.
Apocalisse 3:10 “Poiché hai custodito la parola della mia costanza, anch’io ti custodirò dall’ora della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro che abitano sulla terra.”.
Questo ci dice in modo chiaro che la Chiesa non gusterà quel periodo e poiché Dio avverte la Chiesa di ciò che sta per fare, non essendoci alcun insegnamento scritturale sulla preparazione della chiesa per il tempo della tribolazione, possiamo ritenere che essa non passerà per quel tempo.
La seconda venuta di Gesù accadrà, invece, alla fine della grande tribolazione e su questo c’è concordia generale.
Leggiamo Matteo 24:29 che ci parla di un giudizio.
Apocalisse 19:17-18 “Poi vidi un angelo in piedi nel sole, che gridò a gran voce dicendo a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: «Venite, radunatevi per il gran convito di Dio, 18 per mangiare le carni di re, le carni di capitani, le carni di uomini prodi, le carni di cavalli e di cavalieri, le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi».”.
La chiesa, al momento del rapimento, riceverà una consolazione, una liberazione di cui Paolo parla in 1 Tessalonicesi 4:18 “Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.”.
Apocalisse 3:10 “Poiché hai custodito la parola della mia costanza, anch’io ti custodirò dall’ora della prova …”.
Nella seconda venuta ci sarà un giudizio:
Apocalisse 19:20 “Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine, questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo. 21 E il resto fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che cavalcava il cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni.”.
Quando leggiamo tutto ciò, pensiamo a qualcosa di sanguinario, ma la spada è la Parola e sappiamo che il giudizio arriva nella nostra vita solo se non abbiamo ricevuto Gesù come nostro Signore e Salvatore. Per questo è necessario predicare il Vangelo non come giudizio, ma come salvezza dal giudizio!
Altra differenza tra i due eventi.
Il rapimento sarà istantaneo e visibile solo per la chiesa:
1 Corinzi 15:51 “Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 52 in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati,”.
Chi si accorgerà dell’assenza dei rapiti? Quelli che, essendo rimasti, avevano saputo del rapimento, ma non avevano creduto.
E se fossi tu a rimanere?
Aspettando la beata speranza… Paolo parla di persone che hanno amato la presente età piuttosto che l’apparizione!
La seconda venuta di Gesù, invece, sarà visibile da tutti. Apocalisse 1:7 “Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sì, amen.”.
Il rapimento potrà avvenire in qualunque momento della festa delle trombe, ma la seconda venuta potrà accadere solo ed esclusivamente dopo che saranno avvenuti alcuni fatti.
È vero che non sappiamo il giorno, ma sappiamo quando.
2 Tessalonicesi 2:4 “l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra sé stesso e proclamando di essere Dio.”.
Quindi la seconda venuta di Gesù non avverrà se non dopo questi eventi.
Sul come avverrà, leggiamo quello che ci dice la Bibbia.
Matteo 24:29 “«Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 30 E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria.”.
Apocalisse 6:15 “E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e fra le rocce dei monti, 16 e dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, 17 perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?».”.
Non vogliamo mettere paura, ma volgiamo essere desti, vigili e non distratti dal mondo. Leggiamo, a questo proposito, la parabola delle dieci vergini in Matteo 25:1-13. Le vergini sapevano il giorno, ma non sapevano l’ora. Tutte conoscevano il giorno, ma solo cinque furono sagge e la parabola non indica la differenza tra la chiesa ed il mondo, proprio perché tutte sapevano. Quale e lo scopo della chiesa sulla terra. La missione è evangelizzare, ma lo scopo è essere luce del mondo e sale della terra, per fare sì che le tenebre non prendano il sopravvento. Le dieci vergini avevano tutte una lampada, ma non tutte si erano preparate e allora le vergini siamo ciascuno di noi e il messaggio di oggi è un invito ad essere saggi, a prepararci, a vivere con aspettativa!
Concludiamo con 1 Tessalonicesi 5:1 “Ora, quanto ai tempi e alle stagioni, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva, 2 poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. 3 Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto. 4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno vi sorprenda come un ladro. 5 Voi tutti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. 6 Perciò non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri.”.
Queste parole non sono per la chiesa, ma per il mondo. Chi è che dice “pace e sicurezza”? Il mondo. Il ladro di notte non è per la chiesa, perché la chiesa è vigile e desta, la chiesa non è nelle tenebre, scrive Paolo. Se giaci nelle tenebre, sarai sorpreso, ma noi siamo figli del giorno: vegliamo e siamo sobri! Questa è l’esortazione che desidero rivolgere alla chiesa: vivere come la sposa in attesa dello sposo!