Fortezze-La vera realtà – Pastore Giovanni Di Sano
PDG PRATO WORHIP SERVICE 23 AGOSTO 2020
PAST. GIOVANNI DI SANO
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Predica il Past. Giovanni Di Sano
Fortezze – “La vera realtà”
Il tema del ritiro è stato gridare la verità e Gesù stesso ha detto che la Verità non può essere nascosta: o ci disponiamo ad esserne canali, o Dio userà perfino le pietre per gridarla!
Stiamo parlando, in queste domeniche, di fortezze e abbiamo imparato che esse partono sempre da un inganno. Riprendiamo il versetto da cui abbiamo preso spunto all’inizio di questo ciclo di predicazioni. Un versetto che ci esorta ad adottare ragionamenti che pieghino ogni nostro pensiero all’ubbidienza a Cristo.
2 Corinzi 10: 3-5 (LPV) “Certo, anch’io sono un essere umano qualsiasi, ma non mi lascio guidare da interessi umani, né adotto metodi umani per vincere le mie battaglie. 4 Per abbattere le fortezze del diavolo non mi servo delle armi degli uomini ma delle potenti armi di Dio . 5 Con esse noi possiamo distruggere i ragionamenti e ogni ostacolo che si leva contro la conoscenza di Dio, e rendiamo sottomesso ogni pensiero all’obbedienza a Cristo.”.
Alcune volte, una fortezza nella nostra mente ci fa vedere una realtà come “assoluta”, mentre la sola realtà “assoluta” è la Parola di Dio.
In Giovanni 14: 5-6 Gesù stesso va più in profondità su cosa sia la Verità: “Tommaso gli disse: «Signore, noi non sappiamo dove vai; come dunque possiamo conoscere la via?». 6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.”.
Gesù parla al presente, non dice “nessuno verrà…”, ma dice “nessuno viene…”. La verità è la persona di Gesù Cristo e al di fuori di Lui, non c’è verità, ma inganno.
Questa mattina ci concentreremo sulla Verità che è il livello più alto di realtà.
Se la realtà è il modo in cui le cose appaiono concretamente, il modo in cui esse e possono essere percepite attraverso i sensi, la Verità è una realtà ad un livello ancora più alto che va oltre i sensi fisici che sono, per loro natura, limitati e soggettivi.
Se i sensi sono limitati e soggettivi, vuol dire che ciò che percepisco attraverso essi è qualcosa di limitato ed è – oltretutto – anche soggettivo.
La Parola di Dio è il livello più alto di realtà, perché egli è il Creatore ed è onnisciente: Dio ha input da tutto l’universo perché lo ha creato!
La dimensione da cui Dio parla è una dimensione più alta: una dimensione dalla quale Egli vede le cose (che ha creato) ed il modo in cui esse interagiscono (perché lo ha stabilito Lui).
Appena nati, riceviamo degli input, ma non riusciamo a gestirli tutti. Crescendo, ci illudiamo di riuscire a gestirli tutti, ma così non è!
Leggiamo Colossesi 1: 16 che ci ricorda: “poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.”.
Esiste, indubbiamente, una realtà sensoriale e va ascoltata, ma quando la realtà che percepiamo con i sensi dice qualcosa che contrasta con ciò che ci arriva dalla Parola di Dio, siamo noi a dover scegliere con cosa accordarci!
Ti accordi con ciò che è limitato è soggettivo o con ciò che è Verità?
Leggiamo alcuni versi che ci aiuteranno a comprendere meglio.
Giovanni 1: 14 “E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.”.
In altre parole, tutto quello che guardavano di Gesù quando era in vita era 100% grazia e verità.
Leggiamo ancora in Giovanni 1: 17 “Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.”.
La legge è stata “data”, ma la grazia è la verità sono “venute”, come una persona (Gesù) viene.
Uno dei segni degli ultimi tempi è il fatto che le persone cadranno in un inganno e se la grazia e la verità non fossero venute, l’uomo sarebbe ancora prigioniero dell’inganno adamico.
Adamo ha perso il controllo della realtà, iniziando a credere in una bugia.
Mentre ci possono essere milioni di bugie, la verità è sempre una soltanto!
Io posso “definire” qualcosa in tanti modi diversi da ciò che Dio dice di quella cosa, ma non sarebbe mai la verità!
Proseguiamo la lettura in 2 Giovanni 4 “Mi sono grandemente rallegrato di aver trovato alcuni dei tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre.”.
C’è un altro modo in cui siamo chiamati a camminare se non nella verità? No!
Ancora 3 Giovanni 4 “Non ho gioia più grande di questa: di sentire che i miei figli camminano nella verità.”.
La Verità è come Dio sente le cose, le percepisce o le ha definite.
Giovanni 8: 31-32 “Gesù disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui: «Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».”.
Dove hai “dimora”? Qui si parla della Parola che è un luogo in cui dimorare, non un luogo di villeggiatura! La Parola non può essere ogni tanto, deve essere la tua “casa”.
Se non dimoriamo nella Parola, non viviamo a pieno il Regno. Molto spesso dimentichiamo che tutto va affrontato con la Parola e per questo viviamo male, ma se dimoriamo in Lui, allora vediamo le cose come Dio le vede!
La Parola ci esorta sempre ad accordarci con il modo in cui Dio vede.
La “verità” (in greco “aletheia”) rende liberi e questo vuol dire che ogni forma di schiavitù è già sconfitta in Cristo Gesù, ma dipende da noi accordarci con essa. Se continuiamo a rimanere schiavi, dobbiamo riconoscere che questa condizione è frutto di un inganno!
Perfino i farisei avevano capito il carattere di Gesù e volevano approfittarsene per coglierlo in fallo. Sapevano che Lui era “verace”, così come leggiamo in Matteo 22: 15-16: “Allora i farisei, allontanatisi, si consigliarono sul modo di coglierlo in fallo nelle parole. 16 E gli mandarono i propri discepoli, con gli erodiani, per dirgli: «Maestro, noi sappiamo che tu sei verace e che insegni la via di Dio in verità, senza preoccuparti del giudizio di alcuno, perché tu non riguardi all’apparenza delle persone.”.
Volevano coglierlo in fallo, ma cercando di adularlo, descrivono bene il Suo carattere.
Sapete, noi siamo troppo abituati a dare ascolto ai sensi fisici, ma se il corpo è stato formato dalla polvere della terra (soggetto, in quanto tale, là tempo), il nostro spirito è stato “creato” ed è venuto ad esistenza prima del corpo in cui è stato posto.
Questo vuol dire che quando ascoltiamo la Verità che viene da Dio, stiamo ascoltando qualcosa che appartiene alla nostra vera natura spirituale. Ciò che è in noi eterno, tuttavia, contende con ciò che è temporaneo e corporeo.
Lo cogliamo meglio leggendo da Ecclesiaste 3: 11 il fatto che Dio stesso ha messo in noi l’eternità: “Egli ha fatto ogni cosa bella nel suo tempo; ha persino messo l’eternità nei loro cuori, senza che alcun uomo possa scoprire l’opera che DIO ha fatto dal principio alla fine.”.
Quando ci accordiamo con la Parola, ci accordiamo con la dimensione in cui siamo stati creati, mentre quando ci accordiamo con i sensi fisici c’è qualcosa, in noi, che stride perché non è in linea con la natura di nati di nuovo!
Se non discerni la verità, non puoi riconoscere la bugia ed essa è tutto ciò che non viene da Dio, così come leggiamo in Giovanni 8: 44 “Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna.”.
Definendo cosa sia la realtà dei nostri sensi e definendo cosa sia la Verità, non stiamo affermando che la realtà dei sensi non esista, ma semplicemente che essa è un livello più basso della verità.
Se nego il dolore fisico, non sto avendo fede, ma mi sto comportando da stupido!
Il punto è scegliere con cosa ti accordi. Ebrei 12: 2 “tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.”.
Gesù ha sofferto le cose che ha subito. Ha sofferto le frustate, i chiodi, ha sentito il peso dei peccati: tutte cose che i sensi fisici gli facevano percepire interamente, ma si è accordato con la Verità che il Padre Gli aveva rivelato.
Dio non ti chiede di ignorare i tuoi sensi, ma di accordarti al modo in cui Lui ti vede affinché, dichiarando la Parola, essa si manifesti nell’ora. Tu vedi la circostanza attorno a te, ma la fede permette al miracolo di manifestarsi nell’ora.
Ci avviamo a concludere leggendo, dalla versione, NLT, il passo di 2 Corinzi 5: 7 “Viviamo per fede, non per ciò che vediamo.”.
Marco 11: 23-24 “Perché in verità vi dico che se alcuno dirà a questo monte: “Spostati e gettati nel mare”, e non dubiterà in cuor suo, ma crederà che quanto dice avverrà, qualunque cosa dirà, gli sarà concesso. 24 Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete.”.
La Parola ci invita a credere (ora) e promette che otterremo (futuro).
Concludiamo con Luca 8: 40-48 (il passo della donna dal flusso di sangue). Sappiamo che quella donna aveva speso tutto in cure che l’avevano solo impoverita. Quando vede Gesù passare le sue parole sono parole di una persona che crede, eccome! “Se solo tocco il lembo delle sue vesti, io sarò guarita”. Era quello un lembo di colore scarlatto che stavano ad indicare la Legge di Dio (vedi Numeri 15:38-41). Quella donna si aggrappa alla Parola, tocca la promessa di Dio e nel farlo non contempla il problema che aveva, ma la soluzione. Quando rimaniamo a contemplare ciò che i sensi fisici ci dicono, ci accordiamo alla realtà che percepiamo con i sensi fisici, limitati e soggettivi. Ma c’è una realtà dalla quale proveniamo e con cui possiamo e dobbiamo accordarci: il livello più alto della realtà: quello della Verità!