Un regale sacerdozio II #Apostolo Beniamino Cascio
Riprendiamo il filo della predicazione di domenica scorsa e leggiamo ancora I Pietro 2:9-10
9 Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; 10 voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.
Non dite che non potete vivere santamente, che non potete consacrarvi, perché voi siete una stirpe eletta. A volte camminiamo avendo nella testa le bugie dell’avversario. Se tu sei nato di nuovo tu sei santo. Tu sei stato messo nel Popolo di Dio. Valorizza la potenza della grazia consacrandoti alla volontà di Dio. La Bibbia dice “gustate” la volontà di Dio. A volte certe esperienze ci condizionano. In Cristo Gesù sei liberato da ogni condizione. Quante volte non assaggiamo perché abbiamo pregiudizi? Gustiamo ed alimentiamoci con le virtù di Gesù!
Di cosa ti stai alimentando? Del guadagno? Del lavoro? Quando accadrà che queste cose verrano meno cosa accadrà? Quando tu ti cibi di Lui sei forte e avrai alimentato la forza della tua fede! La fede di Gesù Cristo è alimentata dalla Parola. Vuoi essere forte e potente nella fede? Alimentati del buon cibo della Parola!
Nel nuovo Patto siamo parte integrante del sacerdozio.
Dio ha dovuto scegliere una tribù per affidare ad essa il compito di essere Sacerdoti e Re per il mondo. Israele infatti ha rifiutato questo. Una famiglia in particolare, i Leviti, furono incaricati. La famiglia di Aaronne benediva il popolo di Israele e portava doni e sacrifici sull’altare. Dio aveva dato a Mosè delle precise indicazioni.
I sacerdoti nell’Antico Testamento dovevano far parte delle tribù dei Leviti o della famiglia di Aaronne. Gesù non poteva essere chiamato sacerdote, si è dovuto guadagnare questo appellativo. Gesù ricevette questo dono, facendo riferimento al sacerdozio di Melchisedec, vissuto prima di Aaronne. Melchisedec viveva al tempo di Abramo. Melchisedec riassume in sé le figure di Sacerdote e Re.
Prendiamo Genesi 14:18-20
18 Melchisedec, re di Salem, fece portare del pane e del vino. Egli era sacerdote del Dio altissimo. 19 Egli benedisse Abramo, dicendo: «Benedetto sia Abramo dal Dio altissimo, padrone dei cieli e della terra! 20 Benedetto sia il Dio altissimo, che t’ha dato in mano i tuoi nemici!» E Abramo gli diede la decima di ogni cosa.
Melchisedec era Re di Gerusalemme. Dal sacerdozio superiore benedice quello inferiore. Abramo diede la decima di ogni cosa.
Qui ancora non c’era la legge. Abramo rispose a Melchisedec con un atto di fede. Tu non investi su cose che per te non hanno valore, Abramo investì su Melchisedec. Attraverso lui vedeva il sacerdozio di Cristo Gesù. Gesù ha fatto offerte e sacrifici nel tabernacolo dei cieli.
Leggiamo Ebrei 8:3-5
3 Infatti, ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; è perciò necessario che anche questo sommo sacerdote abbia qualcosa da offrire. 4 Ora, se fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono coloro che offrono i doni secondo la legge. 5 Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte».
Ogni Sacerdote e Re deve offrire doni e sacrifici.
Quando Gesù risuscitò, c’era una donna alla tomba che voleva abbracciarLo, ma Gesù disse alla donna di non toccarlo. Gesù spiega il perché: Lui ancora non era salito al Padre, non era andato al Tabernacolo celeste. Nel sacerdozio il Sacerdote non poteva toccare nulla. Il sacerdote doveva purificarsi prima di entrare nella Casa del Signore.
Questo ci fa capire che tutto quello che è fatto sulla terra è anche in Cielo.
Siamo in Cristo Sacerdoti e Re. Tu hai tutta la potenza per dichiarare guarigione. In Cristo Gesù la benedizione si è moltiplicata.
Quali sono i doni e i sacrifici che dobbiamo portare?
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Portare se stessi in ubbidienza a Dio
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Il proprio tempo
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Servizio al corpo di Cristo
C’è differenza nel dire “Cristo che vive in noi”, “Cristo rivelato in noi” e “Cristo formato in noi”.
Questo ci parla di un processo.
Leggiamo Colossesi 1:27
27 Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria
Cristo in voi significa nuova nascita. Cristo in voi è soltanto l’inizio.
Prendiamo Galati 1:15-17
15 Ma Dio che m’aveva prescelto fin dal seno di mia madre e mi ha chiamato mediante la sua grazia, si compiacque 16 di rivelare in me il Figlio suo perché io lo annunciassi fra gli stranieri. Allora io non mi consigliai con nessun uomo, 17 né salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne andai subito in Arabia; quindi ritornai a Damasco.
Tu sei nato per lo scopo di Dio. Paolo si ritira nel deserto di Arabia per cercare Dio. Fu rapito fino al terzo cielo. Ricevette tantissime rivelazioni. Lui parlò con Pietro, Giacomo e Giovanni: loro confermarono le visioni. La rivelazione ti porta a un atteggiamento di umiltà.
Leggiamo Galati 4:19
19 Figli miei, per i quali sono di nuovo in doglie, finché Cristo sia formato in voi,
Paolo scrive ai Galati una lettera amareggiata. La sottomissione e l’ubbidienza diventano la strada principale per arrivare alla maturità di Cristo. Noi dobbiamo tendere verso la formazione in Cristo.
Quando Dio è formato in noi non ci conformiamo più a questo mondo. Tu rappresenti il Regno di Dio. Gli schiavi si lamentano, i sacerdoti adorano, i Re governano. Ora siamo chiamati a governare.
Leggiamo Isaia 61:6
Ma voi sarete chiamati sacerdoti del SIGNORE,
la gente vi chiamerà ministri del nostro Dio;
voi mangerete le ricchezze delle nazioni,
a voi toccherà la loro gloria.
Questo verso fa riferimento al millennio ma anche ad oggi. La gloria sarà nostra! Dio attraverso di noi benedirà tante famiglie!