Salvati e chiamati parte 1 #Apostolo Beniamino Cascio
Alleluia! Lo Spirito Santo mi ha fatto vedere ciò che ora faremo. Dio ci fa vedere alcune cose, ma poi desidera che entriamo nei luoghi che ci ha permesso di vedere. Attraverso il Salmo 138, lo Spirito Santo mi ha fatto vedere che alcuni di voi hanno fatto richieste a Dio, rispetto alle quali ancora non percepite la risposta che, dal Cielo, è già partita nel giorno stesso in cui Dio è stato invocato. Ecco, oggi faremo una cosa per dare “supporto” alla vostra fede. Gesù, in questo momento, sta intercedendo per te. Gesù stesso ci ha detto che se due, sulla terra, si accordano per chiedere qualcosa, quella sarà loro concessa: ecco, questa mattina suggelleremo con una preghiera d’accordo le invocazioni che avete rivolto a Dio, perché abbiate la certezza che il giorno stesso in cui è stato invocato il nome di Dio, è partita la Sua risposta!
Prendiamo II Pietro 1:3-4
Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, attraverso le quali ci sono donate le preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza.
Il Signore mi ha detto di svegliare i doni e le chiamate, perché ce ne sono di dormienti. Come si fa a capirlo? Semplice: se stai vivendo secondo i dettami di questo mondo e non stai facendo alcuna differenza, i tuoi doni e la tua chiamata sono dormienti! Ecco, il Signore, svegliando i doni e le chiamate che sono in te, vuole svegliare la consapevolezza della salvezza e quella della tua chiamata, della tua vocazione!
Il passo ci fa veder che dobbiamo fare luce in un mondo in cui luce non c’è, perché c’è corruzione e perversione. Il dono di Dio è venuto ad abitare in noi per essere luce del mondo e sale della terra.
Dal verso 5 al passo 8, il passo prosegue
Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l’auto-controllo, all’auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore. Perché, se queste cose si trovano in voi abbondantemente, non vi renderanno pigri né sterili nella conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo.
Dio ha preparato abbondanza, perché dobbiamo raggiungere quante più persone possibile tra quelli che si trovano nelle tenebre.
Continuiamo dal verso 9.
Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato di essere stato purificato dai suoi vecchi peccati. 10 Perciò, fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. 11 Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Dio vuole risvegliare la tua vista, perché vedendo il Regno, ci possa essere concesso l’ingresso nel Regno!
Attenzione: una cosa è vedere il Regno, altro è entrarvi.
In questa Scrittura ci sono tre momenti.
Il primo va dai versi 3-4: la Sua divina potenza ci ha donato tutte le cose con pienezza. Molte cose, però, sono ancora a livello di promessa. Non abbiamo ancora conquistato certi territori e non abbiamo ancora portato avanti tutto il proposito di Dio. La rivelazione “annunciata” della croce di Cristo riguarda la salvezza per grazia mediante la fede. Il verso 4 ci fa capire che in noi, dopo la salvezza, deve cominciare a vivere l’uomo nuovo che è in noi: l’uomo che distingue il bene dal male e che, camminando nell’ubbidienza di fede in fede, matura e cresce. Il passo parla di concupiscenza: desiderio smodato di una qualche gratificazione secondo i modelli, fallimentari, del mondo. Modelli luciferini provenienti dall’orgoglio. Nel mondo, Lucifero, che è il principe di questo mondo, porta avanti il proprio interesse perché ha le stesse caratteristiche di chi lo comanda ed usa tutti i mezzi per ingannare le persone al fine di rubare, ammazzare e distruggere.
Il passo ci parla di fuggire dalla corruzione: tu, che sei stato santificato dal sangue di Gesù, non permettere al peccato di venire ad abitare in te! Il peccato ha sempre il potere di separarti dalla volontà di Dio e dalla Sua Parola per ingannarti!
Tornando alla Scrittura, vediamo che dopo le promesse, c’è un processo, un percorso (non facile e non senza ostacoli del diavolo) attraverso il quale potrai vivere la giustizia di Dio.
Di questo processo ci parlano i versi da 5 a 7. Tutti sappiamo che per raggiungere certi obiettivi lavorativi, nel mondo, dobbiamo praticare e vivere un processo, ma quanto alle cose di Dio troppo spesso, ci rimettiamo a Lui pensando che “se vuole, farà…”. Ma Dio ha già fatto!
Ogni giorno, alla fede, bisogna aggiungere la virtù, la conoscenza, l’autocontrollo e così via, perché così potremo realizzarle tutto quello che, con la salvezza, ci è stato donato! Il modo in cui tu realizzi le promesse passa per lo studio e per la pratica dei doni, delle virtù che ci sono, in Cristo, dentro di te! Io e te abbiamo tutto in Cristo e quando qualcuno ministra su di te è per svegliare certi doni! Abbiamo lo scettro del Re, perché siamo Re e sacerdoti, ma spesso mettiamo scettro, corona, mantello, l’intera armatura di Dio, dentro una graziosa vetrinetta. Ma sono cose che ci sono state date per usarle, doni ricevuti per essere trafficati! Quando non traffichiamo, non solo non entriamo nel Regno, ma ci viene addirittura tolto quello che ci è stato dato ed è Gesù stesso a dirlo! Lo dice e non possiamo, non dobbiamo non tenerne conto! Quello che Gesù ha detto va preso integralmente: il rotolo è scritto di dentro e di fuori: dentro ci sono le cose scritte per te, ma devi mangiare anche di quello che è scritto fuori e sono cose che riguardano la tua chiamata a mostrare la santità di Dio al mondo, la Sua grazia, la Sua Misericordia!
Torniamo al passo che stavamo commentando, riprendendo dal verso 8.
Qui parla ancora di conoscenza, ma è diversa da quella del verso 3 ( che ci porta alla salvezza e che ci è stata procurata da altri): qui sei tu che devi desiderare questa conoscenza: la chiamiamo, infatti, rivelazione cercata. Vuoi fermarti dove sei arrivato o vuoi di più? Allora cerca, perché troverai! Inizialmente, tutto ci è stato dato per grazia, ma poi devi cercare perché la rivelazione cercata è quella che rende sicura la tua vocazione! Che tu abbia una chiamata, una vocazione (cioè “la naturale inclinazione a compiere una attività con successo e con il minimo sforzo”) è sicuro! Quando scorri nella vocazione di Dio, non fai alcuna fatica e quando studi, non ti affatichi, perché la vocazione riguarda ciò che sei in Cristo Gesù!
Al verso 11 vediamo che c’è differenza tra l’essere salvato (vedere ciò che Dio vuole fare con te) ed entrare nel Regno (rappresentare il Regno di Dio qui sulla terra, da ambasciatori). Chi è ambasciatore ha autorità e potere di portare un messaggio e noi siamo ambasciatori di un Regno che non è poca cosa! Spesso non comprendiamo questa dimensione, non comprendiamo che il Regno di Dio ha a che fare con la Sua onnipresenza e onnipotenza: un Regno che è dovunque e che si manifesta attraverso i Suoi ambasciatori!
Redazione a cura di Fabio Pecoraro