Alcuni principi del Regno di Dio #Apostolo Lirio Porrello
Il tema di questa mattina è “alcuni principi del Regno”. In queste domeniche, ho predicato sugli insegnamenti dati da Gesù a Nicodemo. Gesù gli parla del Regno. Il messaggio più importante che Gesù è venuto a predicare è questo. Gesù usa due termini: vedere il Regno ed entrare nel Regno.
Molti non vedono il regno. La presenza di Dio è qui, ma solo chi ne ha percezione può agire nella presenza di Dio. La nuova nascita non è solo nella prospettiva della salvezza (intesa come liberazione dall’inferno) perché tante persone, pur non avendo sperimentato la nuova nascita, nell’AT non sono andate all’inferno. Chiaramente, chi è nato di nuovo fa parte della famiglia di Dio, ma la nuova nascita è il prerequisito per capire il Regno di Dio. Gesù, insegnando a pregare, ha usato le parole “venga il tuo regno”.
Molti pensano che il riferimento sia al paradiso, ma non è così.
Il Regno possiamo vederlo, ma non esserci ancora entrati.
Prendiamo II Pietro 1:11
Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Il passo parla di “ingresso” nel Regno: questo significa che la realtà eterna del regno la stiamo vivendo nel tempo. Non parla di entrare in paradiso, perché il Suo Regno deve venire sulla terra!
Se prendiamo Matteo 6:9 troviamo le parole di Gesù che insegna a pregare. La prima richiesta, dopo avere introdotto il Padre (l’unico padre perfetto).
Matteo 9:35 ci va vedere, in un solo verso, cosa faceva Gesù: insegnava la Parola (cioè spiegava), la predicava (motivando le persone) e poi la dimostrava, guarendo tutti.
E Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra il popolo.
La stessa cosa ce la propone Luca 11:1
Il regno è una realtà spirituale in cui è fatta pienamente e completamente la volontà di Dio: il regno presuppone ubbidienza e nel Regno c’è una sola volontà adempiuta, quella del Padre. Sulla terra, se ognuno segue la propria volontà, non può esserci il Regno di Dio. Quando il Regno, al ritorno del Re, sarà pienamente manifestato sulla Terra, ci sarà una sola volontà da cui scaturirà una vera unità. La volontà sarà quella del Padre.
Quando parliamo di volontà, in italiano abbiamo una sola parola, ma nel testo greco ci sono due parole: una sta per desiderio (II Pietro 3:9, quando dice “non volendo”, intende che non desidera), l’altra sta per intenzione immutabile (quando Gesù dice “sia fatta la Tua volontà, il senso è “ciò che tu hai già deciso nella tua intenzione immutabile ed originaria”). Pertanto, il Regno è sempre in relazione con il compimento della volontà di Dio e il nostro coinvolgimento con il Regno è, come quello di Gesù, in relazione alla nostra ubbidienza alla volontà del Padre. Tu sei il risultato della tua ubbidienza o disubbidienza: se fai quel che tu vuoi, vivi il tuo regno, ma se cammini in ubbidienza al Padre, è Lui che ti governa e ti fa entrare nelle benedizioni del Suo Regno.
Dobbiamo comprendere cosa Gesù ci ha comandato di fare quando ha detto di cercare prima il Regno di Dio e la Sua giustizia. Come vive il mondo? Vive cercando tutte le altre cose e infischiandosene del Regno, ma il figlio dio Dio – che cerca prima le cose del Padre – sa che è Lui a provvedere ai figli!
In qualunque regno monarchico, il Re è padrone di tutto ed infatti in Levitico 25:23, Dio fa capire ad Israele di essere un popolo di affittuari di una terra che è di Dio.
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Salmo 24:1 ce lo conferma
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Chi è il legittimo proprietario di tutta la terra? Dio. Suo è il potere di prendere i beni dei malvagi e darli ai giusti!
Nel Regno – che è eterno – non c’è mai alcuna mancanza: tutti i tuoi bisogni hanno già ricevuto provvisione nel Regno! La chiesa non ha ancora rivelazione di questo, leggiamo ma non comprendiamo che nel Regno non c’è mancanza. Dio ti dà per te, perché da a te quello che ti permetterà di dimostrare l’abbondanza del Regno in cui vivi!
Ci sono due tipi di economia: naturale e soprannaturale.
Gesù, nel ministero, aveva per sé e provvedeva per i Suoi dodici. Vediamo come si è comportato Gesù e vediamo anche alcune cose dell’AT. Una delle abilità più grandi da imparare è quella del ricevere.
In II Re 4:1 leggiamo la tragedia della vedova di un discepolo che, per i debiti, rischiava di perdere la libertà dei suoi due figli. La donna cerca il profeta e questi le chiede cosa potesse fare per lei. Era una donna senza speranza a cui non era rimasto che un vasetto d’olio. Eliseo le insegna come ricevere in maniera soprannaturale.
Dal v3**
L’olio si ferma solo quando finiscono i vasi: provvidenza soprannaturale mossa da un atto di fede che il profeta ha invitato ad usare. La donna ubbidisce alla parola del profeta ed entra nella provvidenza soprannaturale perché nel Regno non c’è carenza.
Un giorno, chiesero a Pietro di pagare le tasse e Gesù, in Matteo 17:27, Gesù invita Pietro ad accedere, ancora, ad una provvidenza soprannaturale: Dio ha già provveduto per voi, ma dovete scoprire dove e per saperlo devi averne rivelazione dal Padre che si prende cura dei Suoi figli. Gesù lo sapeva, essendo Figlio.
Terzo esempio: la pesca miracolosa, Luca 5.
Quando vivi nell’economia naturale, puoi tanto faticare raccogliendo poco. Molti di noi si sono sacrificati molto, raccogliendo poco. Ma quando la fatica è fatta in ubbidienza a quello che dice il Re, i risultati sono garantiti. Anche i pescatori erano affaticati e lo dicono a Gesù, avevano passato tutta la notte a pescare (perché è di notte che si pesca), eppure anche se venivano da un’esperienza di fallimento ed era oramai giorno, ubbidiscono e la loro pesca è, appunto, miracolosa. I pesci erano talmente numerosi che la barca stava per affondare! Avevano sì faticato, ma la loro fatica – a quel punto – era diventata fruttuosa. Come è scattata la provvidenza soprannaturale? Perché Gesù ha detto a Pietro di gettare la rete? Pietro aveva prestato la barca a Gesù per predicare… e quando offri qualcosa a Gesù, Lui fa qualcosa che va ben al di là.
Come è iniziato il miracolo della vedova che incontra Elia? La donna offre qualcosa all’uomo di Dio e così ha attivato l’economia soprannaturale: era una vedova pagana, ma al Signore appartiene la terra, il mondo e i suoi abitanti.
Matteo 14:17, la moltiplicazione dei pesci. Gesù sapeva che non c’erano risorse naturali, ma quando il Signore ti chiede di fare qualcosa, Lui sa già che è la terra che dipende dai Cielo e che non tutte le risorse che servono sulla Terra si trovano sulla Terra.
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Finché i pani e i pesci erano rimasti nelle mani del ragazzino, eravamo in una condizione di economia naturale, ma quando i pani e i pesci passano nelle mani del Maestro, accade qualcosa di soprannaturale:
**e alzati gli occhi al Cielo…
Gesù alza gli occhi verso il luogo in cui si trova la provvidenza per la Terra: considerava il bisogno sulla Terra, ma guardava al Cielo. Molte delle risorse di cui hai bisogno si trovano in Cielo! Circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini: economia soprannaturale!
La terra dipende dal Cielo, non viceversa.
Il ricco, anche se offre molto, confida su quello che gli rimane, ma la vedova che ha offerto tutto quello che aveva di naturale si è messa in una posizione in cui non poteva confidare su quello che aveva e per questo accede alla risorse soprannaturali. Se hai la consapevolezza di essere figlio, hai fiducia nel Padre. C’è molta paura nel dare, perché si pensa solo a ciò di cui ci si priva, senza considerare che offrire a Dio ti permette di entrare nella condizione di chi sa di dipendere da Dio.
Il sistema del Regno opera sui principi della semina e della raccolta. Devi sapere che tutto quello che hai è di Dio.
Luca 6:38
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Non è Dio che decide quanto darti, ma tu che decidi quanto ricevere: nella misura con cui tu misuri, sarà misurato per te.
Galati 6:6
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Raccogli cose eterne: sei nel tempo e vivi nell’eternità. Il sistema di Dio ubbidisce a leggi soprannaturali. Adamo, nell’Eden, non mancava di nulla, ma dopo la caduta (Genesi 3:17) è entrata l’economia naturale. Noi, però, siamo usciti da questa condizione, anche se non ne abbiamo rivelazione. Nel mondo, si compra e si vende, ma il figlio di Dio può decidere di vivere l’economia soprannaturale che si attiva attraverso la semina e la raccolta.
L’amore è un altro principio del Regno: il fatto che non manchi nulla è un atto d’amore del Re. Giovanni 13:35 ci parla di amore gli uni per gli altri: vivendo nell’amore dimostriamo di vivere in un altro Regno e da questo ci riconosceranno. Gesù lo ha comandato ed il comando ha a che fare con l’ubbidienza, non con un sentimento.
Giovanni 15:12 ci riporta le parole di Gesù
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Giovanni ha vissuto grande intimità con Gesù perché sapeva di essere amato, mentre Pietro si è sentito a lungo orfano ed ha combattuto per sentirsi amato. Sai quando avrai rivelazione di avere ricevuto piena rivelazione dell’amore di Dio Padre? Quando non avrai più alcuna paura, perché l’amore perfetto di Dio caccia via la paura.
Redazione a cura di Fabio Pecoraro